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La scelta tra la miglior tata e la miglior babysitter per assistere i genitori nella gestione dei bambini
Come scegliere a chi affidare i propri figli
È frequente confondere il ruolo della Babysitter con quello della Tata, ma in realtà sono figure professionali con competenze molto diverse.
I bambini hanno necessità specifiche a seconda della loro età e proprio in funzione della loro fase di crescita, la figura che può prendersene cura in assenza dei genitori, deve possedere caratteristiche e competenze specifiche.
I bambini dai primi giorni di vita, hanno necessità di essere accuditi sotto tutti i punti di vista: dall’igiene personale ai bisogni fisiologici, ma è fondamentale anche riconoscere eventuali problematiche e sulle quali saper intervenire tipo colichette da allattamento, rigurgito, ritmo veglia/nanna od ostruzione delle vie aeree.
Chi è la Tata
La tata é la figura professionale più idonea all’adempimento di tali funzioni ed in genere si occupa di bambini fino ai 5-6 anni di età.
Generalmente ha conseguito studi e percorsi di laurea psico-pedagogici, ha partecipato a corsi di qualifica con ottenimento di relative certificazioni di pronto intervento (primo soccorso e disostruzione pediatrica), spesso ha una buona conoscenza di una lingua straniera (principalmente inglese).
Le Tate hanno anche la funzione di educatrice e di accompagnamento verso l’autonomia del bambino (nel mangiare, nel movimento, nel vestirsi e nelle basi dell’igiene personale).
Con la crescita del bambino cambiano anche le sue esigenze, sempre meno quelle legate ai bisogni primari perché cresce la sua autonomia, ma aumenta il bisogno della interattività, la scoperta di cose nuove e quindi la necessità di essere stimolato con attività ludico/educative sempre più ricche di interesse.
Ha bisogno di confrontarsi con il micro mondo che lo circonda e la tata deve saper stare al passo delle sue necessità, incuriosirlo con giochi stimolanti ed educarlo secondo le direttive impartite dai genitori.
E’ importante la condivisione dei giochi e di attività educative nel rispetto delle regole, anche in presenza di altri bambini, ecco perché è fortemente raccomandato che il bambino frequenti il prima possibile il nido o più avanti la scuola materna.
Con l’inizio della scuola primaria, il bambino affronta il primo grande passo verso la sua crescita culturale ed educativa.
Chi è la Babysitter
In questa fase la figura più adatta che può seguire le sue esigenze è quella della babysitter.
Questa figura professionale possiede una buona cultura generale, ma non necessariamente con studi specifici legati al mondo dell’infanzia; ma grazie ad esperienze lavorative pregresse ha acquisito competenze nella cura dei bambini.
Infatti si occupa di seguirli nella esecuzione dei compiti, provvede ai loro spostamenti qualora i genitori non possano farlo, li accompagna a scuola e li riprende all’uscita per poi riaccompagnarli a casa.
Se i bambini frequentano attività sportive, la babysitter provvede, oltre all’accompagnamento presso la struttura, anche alla preparazione del materiale necessario: abbigliamento, scarpe, cambi ed eventuale attrezzatura.
La babysitter, sempre in accordo con i genitori, provvede agli acquisti di eventuale materiale necessario per la scuola o regalino per una festa di compleanno a cui il bambino deve essere accompagnato.
Nel tempo libero la babysitter organizza per il bambino attività di intrattenimento in casa, o quando possibile all’aperto, cercando di stimolare sempre la condivisione con altri coetanei.
Si occupa inoltre di provvedere alla preparazione dei loro pasti, a volte coinvolgendoli anche direttamente come nella preparazione della pizza o dei dolci.
Affidabilità e serietà nell’accudire i bambini
La persona a cui affidare il proprio figlio, è una scelta che va fatta con cura ed attenzione, perché i figli sono il bene più prezioso, sono indifesi e se affidati a mani inesperte, incapaci o inaffidabili, significherebbe esporli a gravi pericoli con conseguenze spesso irreparabili.
E’ importante che il genitore monitori sempre l’attività della tata o della babysitter; i bambini infatti, proprio per la loro tenera età, sono facilmente influenzabili e difficilmente hanno la capacità o il coraggio di esplicitare il loro disagio.
E’ importante tener conto di ogni segnale che il bambino manifesta, perché anche quello apparentemente meno significativo, può nascondere una difficoltà che va analizzata a fondo e bisogna verificarne l’origine.
Selezionare una tata o una babysitter è forse il lavoro più complesso per un recruiter, perché queste saranno le figure di riferimento per la crescita dei bambini; è un ruolo estremamente delicato che richiede grande competenza, affidabilità e serietà.
Milena Scardacchi
Your Angel Recruiter