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Perché alcune famiglie scelgono domestici live-out
E’ piuttosto frequente che le famiglie non siano, per scelta o per mancanza di necessità, disponibili ad assumere personale domestico in regime di convivenza.
Per scelta, perché non tutti sono propensi a condividere il proprio ambiente familiare con un estraneo: la convivenza richiede necessariamente un ridimensionamento delle proprie libertà di vita all’interno delle mura domestiche, anche se i collaboratori domestici professionali sono molto discreti e riservati.
Per necessità, perché l’impegno lavorativo effettivo è tale da occupare solo qualche ora giornaliera.
Può anche accadere che, pur avendo il datore di lavoro necessità di un impegno in lungo orario, non abbia la disponibilità di un alloggio adeguato per ospitare il domestico (ne ho parlato in un post del mio blog del 21-09-22 “Alloggio per personale domestico convivente”).
Il lavoro a tempo parziale o normale
Il contratto di lavoro a tempo parziale (part-time) è previsto per un impegno orario settimanale (nei giorni feriali) al di sotto delle 40 ore.
In base alle necessità della famiglia, può essere svolto al mattino o pomeriggio/sera, con frequenza quotidiana o a giorni alterni, per il totale delle ore richieste.
Nel contratto di lavoro a tempo normale (full-time) è previsto un impegno orario di 40 ore settimanali distribuito sempre durante i giorni feriali.
Ci tengo a ricordare quanto sia importante regolarizzare sempre il rapporto di lavoro del collaboratore familiare, con un contratto, e relativa denuncia all’INPS, per le ore settimanali richieste, riportando la relativa retribuzione e la distribuzione settimanale dell’orario lavorativo (ne ho parlato in un mio post LinkedIn del 21-09-09 “Personale domestico regolarmente assunto”).
Vantaggi e svantaggi di avere personale live-out
Se da un lato, il personale domestico non convivente, permette al datore di lavoro di usufruire di un servizio efficiente che non condizioni in alcun modo la propria libertà di vita domestica, dall’altro questo comporta delle limitazioni in ordine di flessibilità.
Le esigenze della famiglia possono essere tante e cambiano in ogni momento, nel caso in cui poi sono presenti dei figli, gli imprevisti sono davvero molti.
Nel quotidiano può verificarsi di essere trattenuti a lavoro oltre l’orario, oppure che i bambini siano ammalati, una cena di lavoro o una serata di piacere, o le vacanze estive sono solo alcuni esempi in cui il datore di lavoro necessita che il collaboratore familiare sia disponibile oltre il normale orario di lavoro.
I domestici che optano per un impegno parziale o normale, non dispongono normalmente di una sufficiente flessibilità, sia per motivazioni personali che per eventuali altri impegni di lavoro.
E’ altresì molto difficile che possono dare la disponibilità, se richiesto, a seguire il datore di lavoro nei luoghi di vacanza durante il periodo estivo.
La soluzione migliore in tali casi, è sempre il personale domestico live-in, il quale, proprio per tale scelta, non ha impegni personali e familiari riuscendo a fornire dunque una presenza costante alla famiglia e seguendola, se necessario, in ogni suo spostamento anche per lunghi periodi.
Milena Scardacchi
Your Angel Recruiter