La badante ed il legame con l’assistito

La figura di badante o assistente familiare è attribuita a quei lavoratori domestici che assistono persone che non sono in condizioni di piena autosufficienza, o che comunque hanno bisogno di assistenza in ragione di condizioni di salute o di età.

La badante si occupa dell’assistenza della persona, principalmente anziano, a tutto tondo: l’aiuta a lavarsi, a cambiarsi, lo assiste negli spostamenti, lo accompagna nelle sue commissioni o a fare passeggiate, va dal medico o in farmacia.

Tra le sue mansioni c’è anche il prendersi cura anche della casa, della preparazione dei pasti e della cura del guardaroba.

Solitamente le badanti vivono nella stessa casa della persona che accudiscono, avendo a disposizione una propria camera e bagno (ne ho parlato nel post del mio blog del 21-09-22 “Alloggio per personale domestico convivente”), e forniscono anche un servizio di assistenza notturna qualora fosse necessario.

Quando è necessaria la presenza di una badante

In genere, un anziano minimizza o nasconde i propri problemi di salute, fino a quando vari segnali o un evento improvviso ne provocano un evidente declino del proprio stato di salute, per cui i familiari, o l’anziano stesso, decidono per l’assistenza di una persona competente. 

Le principali difficoltà delle persone da assistere, sono dettate dall’età che avanza e rientrano nello svolgere azioni finalizzate alla cura personale come l’igiene personale e, sopratutto, l’igiene intima, vestirsi e le funzioni fisiologiche.

Demenza senile, diabete e difficoltà motorie, sono le patologie più diffuse che richiedono una presenza costante nel vigilare l’anziano che possa anche provvedere alla somministrazione di terapie farmacologiche previste dal medico curante.

Rapporto personale tra badante ed assistito

Alcuni anziani, diventano dipendenti dalle interazioni quotidiane con i loro riferimenti stretti, e quando i familiari, oberati dal lavoro e dalla propria vita privata, sono poco presenti, è la badante ad assumere un ruolo preponderante nella sfera affettiva dell’assistito.

Le interazioni con i professionisti dell’assistenza alla persona sono una fonte di conforto e un validissimo aiuto per tutte le persone anziane, soprattutto per quelli meno autosufficienti. 

Quando il legame esce fuori dagli schemi

Talvolta il legame che l’assistito instaura con la badante, dettato dalla gratitudine e riconoscenza per la sua presenza costante, è talmente forte da andare oltre il legame con i familiari.

Questo può suscitare, a volte, non solo difficoltà di accettazione da parte della famiglia ma anche da parte della badante stessa.

La sua presenza è ritenuta essenziale dall’anziano, tanto che potrebbe non accettare nessun’altra interazione o assistenza da persona diversa, portando la badante a riscontrare serie difficoltà nell’allontanarsi dall’abitazione per i riposi dovuti.

Nel lungo andare, questo attaccamento morboso, con successiva perdita degli schemi lavorativi di riferimento (ne ho parlato in un post LinkedIn del 21-09-29 “Dialogo tra famiglia e personale domestico, tu o lei”), può portare ad una seria difficoltà nei rapporti con la famiglia e con l’assistito stesso, con frequente allontanamento, volontario o non, da parte dell’assistente familiare.

Per svolgere bene il lavoro di badante, è fondamentale avere grande sensibilità umana che consente di approcciare gli assistiti in modo amorevole ed efficace.

E’ un lavoro molto impegnativo, non solo fisicamente, ma soprattutto psicologicamente, perché inevitabilmente la sfera emotiva viene coinvolta e, come purtroppo spesso accade, il peggioramento o il decesso della persona assistita provoca un dispiacere e turbamento tale che nel tempo, se non gestito adeguatamente, può portare ad un importante stato di stress.