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Quali rischi si insidiano nel lavoro domestico
Come evidenziato da studi condotti in materia di rischi ed infortuni, è più facile rimanere vittima di un incidente domestico piuttosto che di uno stradale.
Le categorie più colpite sono donne, anziani, bambini e l’incidenza maggiore è determinata dall’età, oltre i 75 anni per gli anziani e sotto i 5 anni per bambini.
Anche il personale domestico non è immune, ovviamente, a questi incidenti ed i rischi principali sono rappresentati da prodotti utilizzati per la pulizia e igiene della casa, corrente elettrica, utilizzo di scale e sgabelli, uso del gas, movimentazione e sollevamento di pesi.
Inoltre nell’attività domestica si assumono spesso posizioni scomode che possono determinare degli affaticamenti che nel tempo potrebbero indurre problemi fisici.
Stress e pressione psicologica, elementi della sindrome da Burnout
L’assistenza familiare, soprattutto nei casi in cui è rivolta verso anziani non autosufficienti, affetti da patologie più o meno gravi. può essere un’attività molto dura sia fisicamente che psicologicamente.
I turni pressanti, gli ambienti non adatti, la mancanza di attrezzature di ausilio per l’assistenza dell’anziano, possono essere fonte di stress per il lavoratore con conseguente malessere psico-fisico.
C’è anche da considerare il coinvolgimento relazionale ed emotivo con la persona assistita che a lungo andare può gravare sul benessere del lavoratore, sviluppando una tendenza a sentirsi indispensabili.
Questa sensazione può spingere il collaboratore domestico, ad esempio la badante, a non porsi dei limiti e ad accumulare tutte le richieste, ben oltre le proprio capacità fisiche.
Il forte stress accumulato può portare ad una reazione a catena con conseguenti manifestazioni di irritabilità, mancanza di stimoli, apatia e perdita di fiducia in se stessi, questi sono solo alcuni degli elementi caratteristici della Sindrome da Burnout.
Sicurezza e lavoro domestico ai tempi della pandemia
La pandemia ha cambiato radicalmente le nostre vite ed ancora oggi, dopo quasi 2 anni, viviamo quotidianamente con l’osservanza delle regole di distanziamento e di sicurezza.
Durante il periodo della pandemia i collaboratori domestici sono stati altamente esposti a rischi.
Principalmente badanti e babysitter, proprio perché il loro ruolo richiede un diretto contatto con anziani e bambini, non hanno potuto osservare il distanziamento previsto per evitare il contagio.
Molte famiglie hanno anche richiesto un cambiamento di impegno lavorativo, proponendo alle assistenti domestiche esclusivamente il lavoro in regime di convivenza per evitare spostamenti con rischio di contagio.
Questo ovviamente non ha permesso a tutti quei collaboratori con una propria famiglia di poter acconsentire a questa soluzione lavorativa, per cui in molti casi c’è stata l’inevitabile interruzione del rapporto di lavoro.
Come contenere i rischi del lavoro domestico
Per poter contenere il più possibile i rischi nel lavoro domestico, assume un ruolo fondamentale il processo di formazione ed informazione del collaboratore domestico.
Frequentemente i collaboratori domestici non sono italiani e quindi è necessario che venga fornita loro la possibilità di colmare eventuali limiti linguistici, comportamentali e culturali al fine di poter svolgere in modo adeguato l’attività domestica che ha ormai raggiunto un’elevata importanza sociale.
E’ importante che ogni collaboratore domestico frequenti un corso di sicurezza nel lavoro, per poter acquisire i comportamenti e le modalità operative da osservare sul posto di lavoro e che non mettano a rischio la sicurezza propria e quella della famiglia per cui si lavora.
Così come durante la pandemia, sono diventate indispensabili, le corrette informazioni, i dispositivi di protezione e le procedure di sanificazione di ambienti ed oggetti all’interno delle case, per limitare il più possibile la propagazione del virus e rendere così l’ambiente di lavoro più sicuro.
Milena Scardacchi
Your Angel Recruiter